Lituania Indice Storia | Geografia | Popolazione | Ordinamento dello stato | Politica | Economia | Ambiente | Cultura | Sport | Festività nazionali | Gastronomia | Note | Voci correlate | Altri progetti | Collegamenti esterni | Menu di navigazione55°12′N 24°00′E / 55.2°N 24°E55.2; 24migliorare questa vocecorreggicorreggiAiutaciAiutaciContribuisciAiutaciPopulation growth rateWorld Economic Outlook Database, April 2019Tasso di fertilità nel 2010WCACNPGU UE L 236 del 23/9/2003PDFPDFPDFGU UE dell'8/12/2007La Stampa - “Lituania nell'euro dal 1º gennaio 2015” La Commissione: sarà il 19º PaeseCensimento della popolazione per etniaChi Ha Festeggiato Vigilia Di Natale In Modo Lituano?Black pottery revived from oblivionCopia archiviataBody mass index and overweight in adolescents in 13 European countries, Israel, and the United StatesWikimedia CommonsWikimedia CommonsLituaniaScheda della LituaniaLithuanian Central Internet GatesMonumenti culturali della LituaniaMMM1254220220000 0001 2364 1220n822095734074266-0
LituaniaMar Baltico
lituanoStato membroUnione europeaLettoniaBielorussiaPoloniaexclaverussaOblast' di Kaliningradmar BalticoProto-Indoeuropeitribù Baltiche1009MindaugasRe di Lituania12531263crociateCavalieri TeutoniciOrdine livonianoGranducato di LituaniaXIV secolocristianizzatamatrimoniogranducaJogailaEdvige di Poloniaunione personaleconfederazionetrattato di Lublino1569Confederazione polacco-lituanaspartizione della Polonia1795Impero russolingua lituanaRisveglio Nazionale Lituanovietando la pubblicazione di opere in lingua lituanaalfabeto latinoPaul von HindenburgErich LudendorffOHLOber Osttrattato di Brest-Litovsk1918Atto d'Indipendenza1919prima guerra mondialerepubblicaAntanas SmetonaPoloniaVilnius1939Klaipėda19231939patto Molotov-Ribbentrop1939sfera d'influenzaUnione SovieticaRepubblica Socialista Sovietica Lituanapartito comunista lituanoStati Uniti d'Americadichiarazione di Wellescollettivizzate1941GermaniaOperazione BarbarossaVilnius1941WehrmachtKaunasArmata RossaURSSAlgirdas Jonas KlimaitisKaunasShoahElena Kutorgene-BuivydaiteGiusto tra le Nazioni1941Kaunas1941occupazione tedescacamere a gascampi di sterminioArmata RossaVilniusVilniusGermania19451956guerrigliatruppe regolari russeestonilettonilituaniucrainipolacchiungheresiromenibulgariserbicroatiMoscaEuropa dell’EstKGBNKVDpoliziacrollo dell'URSSSiberiaglasnost1990RSS Lituanarepubblica baltica1991tentato colpo di Stato in Unione Sovietica19932004NATOmar BalticoKlaipėdaLettoniaEstoniaNemunasBielorussiaMinskexclaveOblast' di Kaliningradistmo di CurlandiaPoloniapenisola di Neringanotte di San Giovannietnia lituanalituanolingue baltichelingua ufficialeminoranzerussapolaccabielorussastato balticoEstoniaLettoniaVilniusKlaipėdaVisaginasromKaunasPanevėžysCaraimiCrimeaTrakaicattoliciateiagnosticiortodossiprotestantiCristianesimo1387paganesimoVigilia di NataleŠiauliaiCollina delle Crocicapo di StatoPresidente della RepubblicaComandante in capoSeimasPrimo ministroGabinetto di governoDalia Grybauskaitėconteecomuni1994VilniusKaunasKlaipėdatedescoŠiauliaiPanevėžysAlytusMarijampolėprimo ministrocostituzionaleparlamentounicameralesistema proporzionale1579Stefano I BáthoryUniversità di VilniuspescaEurooleodottiKaliningradRussiaBielorussiaautostradaVarsaviaHelsinkiKaunasRigaTallinnVilniusKaunasKlaipėdascartamentorepubbliche baltiche20072013repubbliche balticheRussiaBielorussiaexclaveKaliningrad1993scartamentoVarsaviaMockavaSestokaiKaunasRigaTallinnHelsinkiUERussiaBielorussiaLettoniaPoloniaGermaniaParco nazionale di DzūkijaNemunasParco nazionale dell'Aukštaitijaarea naturale protetta1547Martynas MažvydasKaraliaučius (Kionigsberg)catechismo1818Le stagioniKristijonas DonelaitisAntanas StrazdaszarAlessandro IIcaratteri latiniPrussiaStati Unitirisorgimento lituanoMaironisAdam MickiewiczJonas BasanavičiusVincas Kudirkainno nazionalesimbolismofuturismoespressionismoKaunasJurgis BaltrušaitisMoscaOskar MiłoszFranciaSocietà delle NazioniGinevraVincas Mickevičiusdrammi storicisecondo dopoguerrarealismo socialistaStati UnitiChicagoJurgis BaltrusaitissemiologoAlgirdas GreimasJonas GriniusTomas VenclovaJonas AistisEimuntas Nekrošiusmusiche popolariLista dei patrimoni dell'umanitàUNESCOcanto coraleclassicoMikalojus Konstantinas Čiurlionis18751911Violeta UrmanaBiplanNovecentoJascha HeifetzClara RockmorePallacanestroanni trentamedagliaGiochi olimpici199219962000Stati UnitiŠarūnas Jasikevičiusatletica leggeraVirgilijus AleknaSydney 2000Atene 2004Parigi 2003Helsinki 2005Göteborg 2006Romas UbartasBarcellona 1992Unione SovieticaciclismoRasa PolikevičiūtėEdita PučinskaitėDiana ŽiliūtėJolanta PolikevičiūtėRasa LeleivytėRaimondas RumšasTour de France 2002Giro di Lombardia 2000Rūta MeilutytėGiochi Olimpici di Londra 2012Romas Ubartassolstizio d'estateMartedì grassoMercoledì delle ceneriinvernoPasquaNataleorzopatatesegalebarbabietoleortaggifunghiprodotti caseariclimaEuropa orientaleebraicatortelliciambellecrêpetedeschemaialesformatosalsiccetortatorta NapoleoneNapoleoneXIX secolooccupazione sovieticaUnione Sovietica1990pane nerosegalezuppaobesitàbirragirakvass
Lituania
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Lituania | |||||||
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Dati amministrativi | |||||||
Nome completo | Repubblica di Lituania | ||||||
Nome ufficiale | Lietuvos Respublika | ||||||
Lingue ufficiali | Lituano | ||||||
Capitale | Vilnius (560 192 ab. / 2010) | ||||||
Politica | |||||||
Forma di governo | Repubblica parlamentare | ||||||
Presidente | Dalia Grybauskaitė | ||||||
Primo ministro | Saulius Skvernelis | ||||||
Indipendenza | 1918-1940 11 marzo 1990 | ||||||
Ingresso nell'ONU | 17 settembre 1991; | ||||||
Ingresso nell'UE | 1º maggio 2004; | ||||||
Superficie | |||||||
Totale | 65 200 km² (122º) | ||||||
% delle acque | trascurabile | ||||||
Popolazione | |||||||
Totale | 2 849 000 ab. (2017) (131º) | ||||||
Densità | 54 ab./km² | ||||||
Tasso di crescita | −0,298% (2012)[1] | ||||||
Nome degli abitanti | Lituani | ||||||
Geografia | |||||||
Continente | Europa | ||||||
Confini | Bielorussia Lettonia Polonia Russia | ||||||
Fuso orario | UTC+2 | ||||||
Economia | |||||||
Valuta | Euro | ||||||
PIL (nominale) | 53 323[2] milioni di $ (2018) (83º) | ||||||
PIL pro capite (nominale) | 19 143[2] $ (2018) (48º) | ||||||
PIL (PPA) | 97 006[2] milioni di $ (2018) (84º) | ||||||
PIL pro capite (PPA) | 34 825[2] $ (2018) (40º) | ||||||
ISU (2013) | 0,834 (molto alto) (35º) | ||||||
Fecondità | 1,6 (2010)[3] | ||||||
Varie | |||||||
Codici ISO 3166 | LT, LTU, 440 | ||||||
TLD | .lt, .eu | ||||||
Prefisso tel. | +370 | ||||||
Sigla autom. | LT | ||||||
Inno nazionale | Tautiška giesmė | ||||||
Festa nazionale | 19 marzo | ||||||
Evoluzione storica | |||||||
Stato precedente | RSS Lituana ( URSS) | ||||||
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Coordinate: 55°12′N 24°00′E / 55.2°N 24°E55.2; 24
La Lituania (in lituano: Lietuva), ufficialmente Repubblica di Lituania (in lituano Lietuvos Respublika), è uno Stato membro dell'Unione europea, confinante a nord con la Lettonia, a est con la Bielorussia, a sud con la Polonia e a sud-ovest con l'exclave russa dell'Oblast' di Kaliningrad, mentre a ovest è bagnata dal mar Baltico.
Indice
1 Storia
1.1 La Lituania nel Medioevo
1.2 La Confederazione polacco-lituana
1.3 Dominio russo e indipendenza
1.4 L'occupazione sovietica
1.5 L'invasione nazista
1.6 Il dominio sovietico nel dopoguerra
1.7 Ritorno all'indipendenza lituana
1.8 Relazioni con l'Unione europea
2 Geografia
2.1 Morfologia
2.2 Idrografia
2.3 Clima
3 Popolazione
3.1 Demografia
3.2 Etnie
3.3 Religione
3.4 Lingue
4 Ordinamento dello stato
4.1 Suddivisioni storiche e amministrative
4.2 Città principali
4.3 Istituzioni
4.3.1 Università
4.3.2 Ordinamento scolastico
4.3.3 Sistema sanitario
4.3.4 Forze armate
5 Politica
6 Economia
6.1 Trasporti
6.2 Strade
6.3 Ferrovie
7 Ambiente
8 Cultura
8.1 Pittura e scultura
8.2 Letteratura
8.3 Teatro
8.4 Musica
8.5 Architettura
8.6 Ceramica
8.7 Scienza e tecnologia
8.7.1 La Lituania nello spazio
9 Sport
9.1 Pallacanestro
9.2 Atletica leggera
9.3 Ciclismo
9.4 Nuoto
9.5 Giochi olimpici
10 Festività nazionali
10.1 Altre festività
11 Gastronomia
12 Note
13 Voci correlate
14 Altri progetti
15 Collegamenti esterni
Storia |
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I primi insediamenti nel territorio dell'odierna Lituania si formarono dopo l'ultima glaciazione nel decimo millennio a.C. I Proto-Indoeuropei, che arrivarono tra il terzo e il secondo millennio a.C., si mescolarono con la popolazione locale, formando così le tribù Baltiche.
La prima menzione scritta del nome "Lituania" si trova in un manoscritto tedesco, Annali di Quedlinburg, e risale al 9 marzo 1009.[4]
La Lituania nel Medioevo |
Inizialmente abitate da tribù baltiche frammentate, negli anni Trenta del XIII secolo le terre lituane furono unite da Mindaugas, incoronato Re di Lituania il 6 luglio 1253. Dopo l'assassinio di Mindaugas nel 1263, la religione pagana della Lituania divenne un obiettivo delle crociate dei Cavalieri Teutonici e dell'Ordine livoniano. Nonostante un plurisecolare conflitto con i crociati, il Granducato di Lituania si espanse notevolmente nei territori dell'Europa Orientale, diventando infine lo stato europeo più esteso nel XV secolo. Si ricorda inoltre la potente regina Ingrida, che ascese al potere con le sue uniche forze e quindi venne molto amata dai sudditi lituani sia per la sua intelligenza che per la sua forza d'animo[5]
La Confederazione polacco-lituana |
Nel XIV secolo fu cristianizzata in seguito al matrimonio del granduca Jogaila e della regina Edvige di Polonia e la conseguente unione personale delle due corone.
L'unione delle due corone si trasformò in confederazione con il trattato di Lublino nel 1569 assumendo il nome di Rzeczpospolita ("Repubblica") e successivamente quello di Rzeczpospolita Oboiga Narodów ("Repubblica dei Due Popoli") formando così la Confederazione polacco-lituana.
I due paesi rimasero uniti fino alla spartizione della Polonia nel 1795, quando la Lituania fu annessa all'Impero russo.
Dominio russo e indipendenza |
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All'inizio del XIX secolo iniziò a formarsi un movimento culturale che stimolava, soprattutto con la promozione dell'uso della lingua lituana, la formazione di una coscienza nazionale: tale periodo è noto come il Risveglio Nazionale Lituano. Contro tale spinta, le autorità russe risposero vietando la pubblicazione di opere in lingua lituana che utilizzassero l'alfabeto latino e reprimendo militarmente i movimenti di carattere indipendentista.
Sotto l'egida di Paul von Hindenburg e del capo di stato maggiore Erich Ludendorff, l'esercito tedesco respinge le truppe russe sulla loro frontiera negli anni 1914-15 e blocca fino all'inizio del 1918 il fronte orientale in modo abbastanza stabile[6]. Ciò favorisce l'impiantazione di un'amministrazione militare in Lituania sotto la diretta tutela dell'OHL sotto il nome di Ober Ost, affidata a Ludendorff[7].
Con il trattato di Brest-Litovsk del febbraio 1918, la Lituania si dichiarò indipendente con l'Atto d'Indipendenza del 16 febbraio 1918, e il 4 aprile 1919, terminata la prima guerra mondiale, si costituì in repubblica. Lo stato del primo dopoguerra fu egemonizzato dalla figura di Antanas Smetona. Dopo la dichiarazione d'indipendenza della Lituania (16 febbraio 1918), egli fu eletto presidente della Repubblica nel 1919, conservando tale carica fino al giugno 1920. Nel dicembre 1926, in seguito ad un colpo di Stato conservatore ed autarchico, venne eletto nuovamente presidente della Repubblica ed il mandato gli fu confermato nel 1930 e nel 1938. Il nuovo stato rifiutò l'ipotesi di ristabilire l'unione con la Polonia. La nominativa capitale - Vilnius - fu contesa con lo Stato polacco fino al 1939, quando i Sovietici invadendo la Polonia insieme ai tedeschi la passarono alla Lituania, mentre la regione di Klaipėda fu acquisita nel 1923 e successivamente ceduta ai tedeschi nel 1939 dopo un ultimatum.
L'occupazione sovietica |
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In base al patto Molotov-Ribbentrop del 1939, la Lituania fu assegnata alla sfera d'influenza tedesca, ma dopo pochi mesi, in cambio di una maggior porzione del territorio della Polonia occupato dall'Unione Sovietica, la Germania accettò l'occupazione della Lituania da parte dei sovietici, che occuparono il paese in seguito ad un ultimatum, fondando così la Repubblica Socialista Sovietica Lituana. Furono istituite nuove strutture politiche ed economiche secondo il modello comunista, affidate a un partito comunista lituano sottoposto al ferreo controllo di Mosca. Gli Stati Uniti d'America, con la dichiarazione di Welles (23 luglio 1940), notificarono all'Unione Sovietica che essi non avrebbero mai riconosciuta come legittima tale annessione.
Vennero collettivizzate le terre coltivabili e fondati grandi complessi industriali. Molti contadini vennero costretti a stabilirsi nei centri urbani. Le autorità occupanti provvidero a una sistematica politica di depauperamento della cultura lituana: ogni manifestazione esteriore dell'identità culturale lituana venne proibita, mentre il patrimonio artistico venne duramente danneggiato (molte chiese cattoliche, simbolo della devozione popolare lituana, vennero chiuse o spogliate delle loro opere d'arte o distrutte). Inoltre si verificò una massiccia immigrazione russa allo scopo di costituire un nucleo russofono delle strutture politico–economiche del Paese. Tali misure repressive provocarono conflitti tra le autorità e la popolazione: una testimonianza di tale periodo storico è il romanzo Avevano spento anche la luna di Ruta Sepetys.
L'invasione nazista |
Il 22 giugno 1941 la Germania avviò l'Operazione Barbarossa; la Lituania, in quanto regione limitrofa, fu immediatamente coinvolta nell'invasione. La regione comprendeva circa 2 milioni di abitanti di etnia autoctona e circa 250 000 persone di etnia ebraica, che nei secoli si erano integrati nel tessuto sociale ed economico del paese. Vilnius fu una delle prime città ad essere conquistate: il 24 giugno 1941, le prime unità della Wehrmacht entrarono nella città. Nello stesso giorno, i tedeschi entrarono anche a Kaunas, da cui l'Armata Rossa si era ritirata il giorno precedente. Appena giunti, i tedeschi imposero immediate misure restrittive nei confronti della popolazione ebraica. Sui muri delle case apparve questa ordinanza: .mw-parser-output .citazione-tablemargin-bottom:.5em;font-size:95%.mw-parser-output .citazione-table tdpadding:0 1.2em 0 2.4em.mw-parser-output .citazione-langvertical-align:top.mw-parser-output .citazione-lang tdwidth:50%.mw-parser-output .citazione-lang td:first-childpadding:0 0 0 2.4em.mw-parser-output .citazione-lang td:nth-child(2)padding:0 1.2em
«Agli ebrei è vietato l'uso del telefono. Agli ebrei è proibito servirsi del treno. Agli ebrei è vietato l'accesso ai locali pubblici. Agli ebrei è fatto obbligo di consegnare i loro apparecchi radio. Gli ebrei sono banditi dall'università.[8]» |
Ai tedeschi si unirono gruppi militari lituani che rivendicavano l'autonomia del paese baltico dall'URSS, e che si accanirono al pari dei tedeschi nei confronti degli ebrei. Tra il 25 e il 27 giugno i nazionalisti lituani, capeggiati da Algirdas Jonas Klimaitis, si macchiarono a Kaunas di alcune delle azioni più violente e brutali di tutta la storia della Shoah. A Ponary (oggi un quartiere occidentale di Vilnius) dal luglio '41 sino al '44 le truppe ausiliarie lituane, reclutate tra i volontari collaborazionisti, le Ypatingasis būrys (nome originale lituano della formazione), sotto sovrintendenza tedesca massacrarono, in fucilazioni di massa, circa 100 000 persone, di cui 60 o 70 000 erano ebrei, circa 20 000 erano esponenti della classe dirigente polacca. Le rimanenti vittime finirono a Ponary in quanto accusate di comunismo. Viceversa molti lituani invece rischiarono la vita o furono uccisi nel tentativo di aiutare gli ebrei come la dottoressa Elena Kutorgene-Buivydaite (proclamata nel dopoguerra Giusto tra le Nazioni) che mise a repentaglio la sua stessa vita per salvare molti ebrei.[9]
Il 15 agosto 1941, i nazisti istituirono il ghetto di Kaunas: situato nel quartiere di Slobodka, ospitava circa 32 000 prigionieri. Il 6 settembre 1941, venne istituito un ghetto anche a Vilnius. Inizialmente, gli ebrei furono dislocati in due quartieri, chiamati rispettivamente Ghetto I e Ghetto II. Il primo conteneva circa 30 000 persone, mentre il secondo ne racchiudeva circa 10 000.
Durante l'occupazione tedesca, perirono circa 200 000 ebrei in parte fucilati e in parte uccisi nelle camere a gas dei campi di sterminio e fu quasi totalmente annientata la classe dirigente di Vilnius costituita sino ad allora dall'intellighenzia polacca. Alla sconfitta dei nazisti da parte dell'Armata Rossa centomila residenti di Vilnius, un terzo della popolazione della capitale, per la maggior parte ebrei, erano stati uccisi. Vilnius prima della guerra era detta la «Gerusalemme di Lituania» e si era trasformata in uno dei più importanti centri di cultura ebraica nel mondo. Anche tra i lituani non ebrei furono migliaia le uccisioni e decine di migliaia di giovani furono deportati in Germania per lavorare.
Il dominio sovietico nel dopoguerra |
Dal 1945 al 1956, piccole bande armate, aiutate dalla popolazione locale, proseguirono la guerriglia nei territori rurali contro le truppe regolari russe, in ottica indipendentista[10][11]. Moltissimi (forse, in tutto, mezzo milione) cittadini baltici (nella fattispecie: 50.000 estoni, 60.000 lettoni e ben 120.000 lituani), ma anche ucraini, polacchi, ungheresi, romeni, bulgari, serbi e croati si diedero infatti alla macchia per cercare di combattere con le armi i nuovi regimi istituiti da Mosca nell’Europa dell’Est[12][13]. Tali movimenti furono stroncati con interventi operativi del KGB e dell’NKVD: con il primo acronimo si fa riferimento alla polizia segreta sovietica, la quale continuò la sua attività fino al crollo dell'URSS nel 1991. Sulla base di statistiche molto parziali si calcola che nella sola Lituania, tra il primo gennaio e il 15 marzo 1945, siano state effettuate 2257 «operazioni di pulizia».
Il risultato di tali operazioni fu la morte di oltre 6000 «banditi» e l'arresto di oltre 75 mila fra «banditi, affiliati ai gruppi nazionalisti e disertori»[14]. In seguito alle torture, alle esecuzioni e alle deportazioni in Siberia[15], centinaia di intellettuali, ecclesiastici cattolici, funzionari e giovani studenti lituani sparirono; le autorità sovietiche avevano in tal modo decimato l'élite autoctona, facilitando la propria egemonia sul paese[16].
Ritorno all'indipendenza lituana |
Con l'inizio della glasnost l'11 marzo 1990, la RSS Lituana fu la prima repubblica baltica, occupata dai sovietici, a ritornare indipendente. Le truppe sovietiche tentarono di reprimere la ribellione, ma alla fine dovettero cedere. L'indipendenza lituana non venne ufficialmente riconosciuta sino al settembre 1991 (dopo il tentato colpo di Stato in Unione Sovietica). L'ultimo battaglione russo lasciò il Paese nel 1993.
Il 29 marzo 2004 la Lituania è entrata a far parte della NATO.
Relazioni con l'Unione europea |
- Il 12 giugno 1995 la Lituania firma l'accordo di associazione con la Comunità Europea ed i suoi stati membri
- L'8 dicembre 1995 presenta la domanda di adesione.
- Il 1º febbraio 1998 entra in vigore l'accordo di associazione.
- Il 10 dicembre 1998 apre i negoziati d'adesione, terminati il 13 dicembre 2002 a Copenaghen durante il Consiglio europeo.
- Il 14 aprile 2003 a Bruxelles il Consiglio europeo approva l'adesione della Lituania all'Unione europea.[17]
- Il 16 aprile 2003 ad Atene la Lituania firma il trattato di adesione all'Unione Europea,[18] in vigore dal 1º maggio 2004.
- L'11 settembre 2003 in un referendum popolare il 69% dei lituani approva il trattato di adesione.
- Il 1º maggio 2004 entra a far parte dell'Unione europea.
- Il 16 marzo 2006 la Lituania richiede che sia esaminata la sua subordinazione ai criteri di convergenza per l'adozione dell'euro.
- Il 16 maggio 2006 la Banca centrale europea[19] e la Commissione europea[20] pubblicano le loro relazioni sul rispetto dei criteri di convergenza da parte della Lituania, nelle quali osservano che la Lituania rispetta tutti i criteri di convergenza escluso quello che riguarda la stabilità dei prezzi.
- Il 21 dicembre 2007 la Lituania entra nell'area Schengen.[21]
- Il 1º gennaio 2015 la Lituania adotta l'euro come moneta nazionale.[22]
Geografia |
Morfologia |
La Lituania è bagnata a ovest dal mar Baltico, dove si trova la città di Klaipėda. Lungo la costa si trovano spiagge sabbiose e dune di sabbia. Verso est il paese ha un aspetto collinare con estesi boschi; il patrimonio boschivo è però meno esteso di quello della Lettonia e dell'Estonia, essendo maggiore lo sfruttamento del suolo per le attività agricole.
Idrografia |
Il fiume più lungo della Lituania: Nemunas, nasce in Bielorussia, a sud-ovest della città di Minsk, e dopo aver attraversato la parte meridionale della Lituania forma il confine con l'exclave russa dell'Oblast' di Kaliningrad, per poi gettarsi nella laguna di fronte all'istmo di Curlandia (Mar Baltico), anch'esso diviso politicamente tra la Lituania e la Russia.
La Lituania confina con la Polonia tra il lago di Galadusis.
Clima |
Il clima in Lituania è di tipo continentale e freddo. Gli inverni sono generalmente rigidi, con temperature medie di -5 °C, che possono raggiungere facilmente i -20 °C. Gennaio e febbraio sono i mesi più freddi, mentre in estate la temperatura può raggiungere e spesso superare i 20 °C.
Le nevi sono abbondanti tra novembre e marzo e sono in genere piuttosto copiose soprattutto nella parte centrale e orientale del paese.
Lungo la costa, presso la città di Klaipėda e sulla penisola di Neringa, gli inverni sono più miti, mentre le estati sono solitamente più fresche.
La Lituania è piuttosto piovosa. Le precipitazioni sono frequenti soprattutto in estate e lungo la costa. Raggiungono infatti i 720 mm durante l'anno sul litorale e i 500 mm nelle regioni interne.
Le ore di luce sono scarse in inverno, mentre in estate, in particolare tra maggio e giugno, il sole tramonta dopo le 22, lasciando alla notte il chiarore tipico delle zone boreali.
La giornata più lunga è quella della notte di San Giovanni, quando le città si svuotano e chi può si reca ai laghi a godere del chiarore della notte più breve dell'anno.
Nelle repubbliche baltiche e in Finlandia, come in tutto il Nord Europa del resto, una delle feste più importanti dell'anno è proprio quella del Solstizio d'Estate (la notte di San Giovanni), quando la notte è brevissima e il cielo non diventa buio, ma appena blu.
Rispetto alla vicina Lettonia, all'Estonia e all'Europa scandinava, la Lituania gode tuttavia di maggiore equilibrio nell'alternanza di giorno e notte grazie alla sua posizione più meridionale. Le notti boreali sono dunque un po' più brevi rispetto a quelle dei Paesi a loro vicini, mentre in estate, la luce del giorno dura un po' meno a lungo.
Popolazione |
Demografia |
La popolazione lituana è scesa nel 2017 a soli 2.849.000 abitanti[23] (da oltre 3,3 milioni nel 2006)[24] in seguito alle emigrazioni massive e senza sosta dagli anni '90 e al tasso di suicidi, uno dei più alti del mondo.[25]
Etnie |
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Gruppo etnico | censimento 19591 | censimento 19702 | censimento 19793 | censimento 19894 | censimento 20015 | censimento 20115 | ||||||
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Numero | % | Numero | % | Numero | % | Numero | % | Numero | % | Numero | % | |
Lituani | 2.150.767 | 79,3 | 2.506.751 | 80,1 | 2.712.233 | 80,0 | 2.924.251 | 79,6 | 2.907.293 | 83,4 | 2.561.314 | 84,2 |
Polacchi | 230.107 | 8,5 | 240.203 | 7,7 | 247.022 | 7,3 | 257.994 | 7,0 | 234.989 | 6,7 | 200.317 | 6,6 |
Russi | 231.014 | 8,5 | 267.989 | 8,6 | 303.493 | 8,9 | 344.455 | 9,4 | 219.789 | 6,3 | 176.913 | 5,8 |
Bielorussi | 30.256 | 1,1 | 45.412 | 1,5 | 57.584 | 1,7 | 63.169 | 1,7 | 42.866 | 1,2 | 36.227 | 1,2 |
Ucraini | 17.692 | 0,7 | 25.099 | 0,8 | 31.982 | 0,9 | 44.789 | 1,2 | 22.488 | 0,6 | 16.423 | 0,5 |
Ebrei | 24.667 | 0,9 | 23.538 | 0,8 | 14.691 | 0,4 | 12.390 | 0,3 | 4.007 | 0,1 | 3.050 | 0,1 |
Tartari | 3.020 | 0,1 | 3.454 | 0,1 | 3.984 | 0,1 | 5.135 | 0,1 | 3.235 | 0,1 | 2.793 | 0,1 |
Tedeschi | 11.166 | 0,4 | 1.904 | 0,1 | 2.616 | 0,1 | 2.058 | 0,1 | 3.243 | 0,1 | 2.418 | 0,1 |
Rom | 1.238 | 0,1 | 1.880 | 0,1 | 2.306 | 0,1 | 2.718 | 0,1 | 2.571 | 0,1 | 2.115 | 0,1 |
Lettoni | 6.318 | 0,2 | 5.063 | 0,2 | 4.354 | 0,1 | 4.229 | 0,1 | 2.955 | 0,1 | 2.025 | 0,1 |
Estoni | 352 | 0,0 | 551 | 0,0 | 546 | 0.0 | 598 | 0,0 | 400 | 0,0 | 314 | 0,0 |
Caraiti | 423 | 0,0 | 388 | 0,0 | 352 | 0,0 | 289 | 0,0 | 273 | 0,0 | 241 | 0,0 |
Altri o non specificato | 4.425 | 0,2 | 6.004 | 0,2 | 10.327 | 0,3 | 12.727 | 0,3 | 40.136 | 1,2 | 39.279 | 1,3 |
Totale | 2.711.445 | 3.128.236 | 3.391490 | 3.674.802 | 3.483.972 | 3.043.429 | ||||||
1 Fonte: [1]. 2 Fonte: [2]. 3 Fonte: [3]. 4 Fonte: [4]. 5 Fonte: [5]. |
L'86,7% della popolazione è di etnia lituana e parla lituano (una delle due lingue baltiche ancora esistenti), unica lingua ufficiale dello stato. (Ultimo sondaggio non riportato sopra del 2015). Esistono inoltre numerose altre minoranze come quella russa (4,8%), quella polacca (5,6%) e quella bielorussa (1,3%), tutte parlanti le loro rispettive lingue.[26] La Lituania è lo stato baltico con la minor presenza di popolazione di etnia russa, rispetto a Estonia (25% circa) e Lettonia (29,6%).
I polacchi sono la minoranza più consistente e si concentrano nel sud-est (specialmente presso la regione di Vilnius). I russi si concentrano prevalentemente nelle città, in particolare a Vilnius, Klaipėda e Visaginas dove rappresentano rispettivamente il 14%, il 28% e il 52% della popolazione. In Lituania vivono anche circa 3 000 rom, specialmente nella capitale, a Kaunas e a Panevėžys.
Sono presenti anche i Caraimi, popolazione originaria della Crimea, ormai ridotta a poche centinaia di persone, che vive in caratteristiche case nella cittadina di Trakai, vicino all'omonimo lago. Seguono le percentuali dei gruppi etnici secondo i dati del censimento non riportato del 2015:
Lituani 86,7%
Polacchi 5,6%
Russi 4,8%
Bielorussi 1,3%
Ucraini 0,7%
Ebrei 0,1%
Tedeschi 0,1%
Tatari 0,1%
Lettoni 0,1%
Rom 0,1%- altri (armeni, estoni, altri) 0,4%
.mw-parser-output .chiarimentobackground:#ffeaea;color:#444444.mw-parser-output .chiarimento-apicecolor:redPer quanto riguarda la lingua straniera, nella maggior parte delle scuole viene insegnato l'inglese come prima lingua straniera, ma è studiato anche tedesco e, talvolta, francese. Nelle aree dove si concentrano le minoranze russa e polacca, esistono scuole dove vengono insegnati i rispettivi idiomi come lingue madri[senza fonte].
Religione |
Ufficialmente si dichiarano cattolici il 79% dei lituani, atei e agnostici il 15%, ortodossi il 4%, protestanti il 2%.
La Lituania è stata l'ultimo paese europeo ad essersi convertito al Cristianesimo nel 1387 e sono tuttora vive alcune tradizioni che risalgono al paganesimo. Per esempio, dopo aver festeggiato la Vigilia di Natale il tavolo non va sparecchiato (fatta eccezione per i coltelli), per lasciare cibo agli spiriti dei parenti deceduti, e appena finita la cena si dovrebbero fare tre giri intorno al tavolo prima di posare il cucchiaio.[27]
Nei pressi della città lituana di Šiauliai esiste un luogo di pellegrinaggio chiamato Collina delle Croci, meta di turisti.
Lingue |
La lingua ufficiale è il lituano.
Ordinamento dello stato |
Il capo di Stato della Lituania è il Presidente della Repubblica, eletto direttamente dai cittadini per un mandato di 5 anni rinnovabile una volta. Il suo incarico è in gran parte rappresentativo, con però anche importanti funzioni negli affari esteri e nella sicurezza nazionale; il Presidente è infatti il Comandante in capo delle forze armate. Il Presidente, con l'approvazione del parlamento unicamerale lituano, Seimas, nomina il Primo ministro e, successivamente, il resto del Gabinetto di governo.
Il Presidente della Repubblica in carica è Dalia Grybauskaitė, eletta il 17 maggio 2009 diventando la prima donna capo di Stato nella storia del Paese, e riconfermata nelle elezioni del 2014.
Il Parlamento Lituano (Seimas) è formato da 141 deputati; circa metà dei membri (71) sono eletti nelle singole costituenti, mentre l'altra metà viene eletta a livello nazionale con sistema proporzionale. Per accedere al Parlamento, un partito deve ricevere almeno il 5% dei voti, e una coalizione multipartitica almeno il 7%.
Suddivisioni storiche e amministrative |
La Lituania è costituita da 10 contee (apskritys, singolare - apskritis), ognuna è chiamata con il nome del proprio capoluogo. Le contee sono a loro volta suddivise in 60 comuni. Questa suddivisione amministrativa fu introdotta nel 1994.
Contea di Alytus (Alytaus apskritis)
Contea di Kaunas (Kauno apskritis)
Contea di Klaipėda (Klaipėdos apskritis)
Contea di Marijampolė (Marijampolės apskritis)
Contea di Panevėžys (Panevėžio apskritis)
Contea di Šiauliai (Šiaulių apskritis)
Contea di Tauragė (Tauragės apskritis)
Contea di Telšiai (Telšių apskritis)
Contea di Utena (Utenos apskritis)
Contea di Vilnius (Vilniaus apskritis)
Città principali |
Le principali città sono: Vilnius, Kaunas, Klaipėda (in tedesco Memel), Šiauliai, Panevėžys, Alytus e Marijampolė.
Istituzioni |
Il capo di Stato lituano è il presidente, che viene eletto direttamente con un mandato di cinque anni ed ha la responsabilità della politica estera e della sicurezza. Il presidente, con l'approvazione del parlamento, nomina il primo ministro e il resto del governo, come anche numerose altre alte cariche pubbliche e i giudici di tutte le corti inclusa quella costituzionale (Konstitucinis Teismas).
Il parlamento unicamerale lituano (Seimas), ha 141 membri che vengono eletti con un mandato di quattro anni. Circa metà di essi vengono eletti in collegi elettorali (71), mentre l'altra metà (70) viene eletta a livello nazionale con un sistema proporzionale. Un partito deve ricevere almeno il 5% di voti nazionali per essere rappresentato nella Seimas.
Università |
Nel 1579 venne fondata da re Stefano I Báthory l'Università di Vilnius, la più antica università della Lituania.
Ordinamento scolastico |
Sistema sanitario |
Il sistema sanitario in Lituania ė privato e pubblico.
Forze armate |
Politica |
Economia |
L'economia lituana è cresciuta velocemente gli ultimi anni, tanto da meritare al paese la nomea di "Tigre del Baltico".
Importanti settori economici sono i mobilifici, le industrie tessile e alimentare. Il recente ingresso del paese nell'Unione Europea (2004) ha contribuito ad accelerare questo processo, basato sulla privatizzazione delle aziende e la modernizzazione delle principali industrie. Superata la dipendenza commerciale ed energetica dell'URSS, oggi l'economia lituana punta molto sull'industria metallurgica, mineraria (torba, ferro e petrolio) e tessile, settori concentrati nei poli urbani di Vilnius e Kaunas. Molto importante l'industria alimentare (pesca) sviluppata nella città costiera di Klaipeda. L'economia agricola che ha caratterizzato il recente passato del paese è ancora ben radicata nel territorio, rilevanti sono le produzioni di segale e lino, l'allevamento bovino, la produzione di latticini e la silvicoltura. Nel 2003 la Lituania ebbe il più alto tasso di crescita fra i paesi candidati all'ingresso nell'Unione Europea, arrivando a quota 8,8% nel terzo quadrimestre dell'anno. La valuta nazionale dal 2015 è l'Euro. La Lituania svolge inoltre un'importante funzione di paese di transito per gli oleodotti.
I settori produttivi della Lituania sono così divisi: primario 5,3%; secondario 35,3%; terziario 59,4%.
Trasporti |
Strade |
Il paese ha una rete stradale sviluppata e svolge un importante ruolo come paese di transito tra l'Europa centrale e il NordEuropa e tra l'exclave russa di Kaliningrad e la Russia, nonché tra la Bielorussia e i paesi scandinavi.
Viene attraversata dall'autostrada E67 "Via Baltica" che collega Varsavia con Helsinki via Kaunas, Riga e Tallinn, e dall'autostrada Vilnius-Kaunas-Klaipėda.
Ferrovie |
La rete ferroviaria è gestita dalla Lietuvos geležinkeliai, compagnia nazionale di proprietà statale.
Il sistema ferroviario lituano adotta lo scartamento largo russo di 1520 mm, in analogia con le altre repubbliche baltiche. Nel periodo 2007-2013 è prevista la costruzione di una "ferrovia baltica" che interesserebbe le tre repubbliche baltiche.
Per coprire le lunghe distanze le ferrovie rappresentano uno dei più importanti mezzi di trasporto in Lituania.
La rete ferroviaria con scartamento largo russo permette il collegamento con la Russia e la Bielorussia. La principale linea di collegamento tra la Russia e l'exclave russa di Kaliningrad passa in territorio lituano.
La lunghezza totale della linea è di 1905 km, la densità è di 29,2 km per 1000 km².
Nel 1993, grazie all'adattamento alle normative comunitarie delle ferrovie lituane, al confine polacco presso la città di Sestokai è stato aperto uno snodo di interscambio e cambio di scartamento con quello a scartamento standard da 1435 mm delle ferrovie polacche, e quindi con il resto dell'Europa. Quindi la Lituania ora conta 334 km di ferrovia sul cosiddetto "Corridoio di Creta" (Varsavia-Mockava-Sestokai-Kaunas-Riga-Tallinn-Helsinki).
Questo punto di transito sta acquisendo importanza, anche grazie all'entrata di Polonia e Lituania nell'UE, rispetto alle rotte alternative che passano per la Bielorussia.
Le ferrovie lituane sono percorse da treni merci e passeggeri lettoni, estoni, russi, bielorussi e ucraini. La Lituania è collegata direttamente con la Russia, la Bielorussia, la Lettonia, la Polonia e la Germania.
Ambiente |
L'area protetta più estesa del paese è il Parco nazionale di Dzūkija, lungo le rive del fiume Nemunas. Molto visitato è anche il Parco nazionale dell'Aukštaitija, la più antica area naturale protetta ad est della Lituania.
Cultura |
Pittura e scultura |
Letteratura |
La pubblicazione del primo libro in lingua lituana risale al 1547 quando Martynas Mažvydas scrisse e pubblicò nell'attuale Karaliaučius (Kionigsberg) un catechismo (Catechismus prasti žadei). Nei secoli seguenti la letteratura lituana è soprattutto di carattere religioso.
Nel 1818 apparvero il poema nazionale lituano Le stagioni di Kristijonas Donelaitis e alcune liriche e poemi di Antanas Strazdas, divenuti in seguito canti popolari.
Nell'epoca della dominazione russa Zarista fu chiusa l'università di Vilnius e lo zar Alessandro II proibì la pubblicazione di opere in caratteri latini. Ciò diede vita al fenomeno dei "portalibri", che importavano opere in lituano pubblicate nella vicina Prussia o negli Stati Uniti.
Il principale poeta dell'epoca del risorgimento lituano fu Jonas Mačiulis, più noto come Maironis, e vicino allo stesso movimento fu anche il poeta lituano-polacco Adam Mickiewicz, aderente a gruppi irredentisti e autore di diverse opere dedicate alla causa lituana. Sempre alla stessa corrente apparteneva Jonas Basanavičius. Contemporaneamente vi fu anche un movimento realista, il cui esponente più noto fu Vincas Kudirka, l'autore dell'inno nazionale.
Nell'epoca dell'indipendenza gli autori lituani si avvicinarono alle tendenze delle avanguardie europea (simbolismo, futurismo ed espressionismo) e Il fulcro della vita culturale si spostò a Kaunas. A questo periodo appartengono il poeta e traduttore Jurgis Baltrušaitis, che fu ambasciatore lituano a Mosca, il poeta Oskar Miłosz, che fu incaricato d'affari di Lituania in Francia e presso la Società delle Nazioni a Ginevra, e il romanziere e drammaturgo Vincas Mickevičius, autore di diversi drammi storici.
Nel secondo dopoguerra e con l'occupazione sovietica e l'avvento del realismo socialista, diversi scrittori e letterati emigrarono al fine di allontanarsi dagli argomenti dell'ortodossia sovietica. Destinazione principale furono gli Stati Uniti, e a Chicago venne costituita una società letteraria e diversi giornali. Tra gli esponenti più noti vi sono lo storico dell'arte Jurgis Baltrusaitis, figlio dell'omonimo poeta, il semiologo Algirdas Greimas, il drammaturgo Jonas Grinius e i poeti Tomas Venclova e Jonas Aistis.
Juozas Aputis, Birute Baltrušaityte, Marius Ivaskevicius, Saulius Tomas Kondrotas, Jurgis Kuncinas, Danielius Musinskas, Giedra Radvilaviciute, Bronius Radzevicius, Renata Serelyte sono solo alcuni degli scrittori più conosciuti del secondo Novecento, tradotti in italiano dalla Books & Company editore e raccolti nel libro Altre voci.
Teatro |
In campo teatrale è da ricordare la figura del regista Eimuntas Nekrošius (1952-2018), autore di diverse produzioni teatrali
Musica |
Come anche gli altri stati baltici la Lituania ha una ricca tradizione di musiche popolari, la cui manifestazione più nota sono i dainos, canti popolari di diverso argomento, tradizionalmente cantati dalle donne, che sono il fulcro dei numerosi festival di canti tradizionali. Canti popolari polivocali caratteristici sono detti sutartine. Nel 2010, sono stati inseriti nella Lista dei patrimoni dell'umanità stilata dall'UNESCO.
La Lituania, insieme agli altri Paesi baltici, può essere considerata una delle culle della canto corale, in quanto vi si trovano numerosissimi cori polifonici di altissima levatura tecnico artistica.[28]
Il compositore lituano classico più noto è Mikalojus Konstantinas Čiurlionis (1875 - 1911), autore di oltre duecento opere musicali nonché pittore. Il grande soprano e mezzosoprano Violeta Urmana (Marijampole) è un'icona nazionale e star internazionale dell'opera lirica. Il paese ha dato inoltre i natali al gruppo rock Biplan. Da non dimenticare la nascita di uno dei più grandi violinisti del Novecento, Jascha Heifetz
Tra le musiciste lituane del XX secolo spicca Clara Rockmore.
Architettura |
Tra il XII e il XIII secolo la L. pagana subì l’influsso della cultura russo-bizantina. Castelli-fortezze a pianta poligonale furono costruiti dal XIII secolo (senza torri) al 14º-15º (con due o più torri) come difesa dai crociati e dai barbari. Con il cattolicesimo furono poi introdotti modi gotici nella costruzione delle chiese che pure mantennero caratteristiche locali (S. Anna a Vilnius, chiesa in «gotico lituano», XVI secolo). Elementi gotici si ritrovano anche in edifici privati e pubblici del XV-XVI secolo. L’architettura, la miniatura e l’incisione nel XVI secolo furono fortemente influenzate dal Rinascimento italiano, tedesco e dei Paesi Bassi. Tra le varie costruzioni barocche spicca la chiesa del monastero di Pažáislis (presso Kaunas), costruita dagli italiani L. Fredo e P. Puttini all’inizio del XVIII secolo, con affreschi dell’italiano Del Bene, primi esemplari pittorici di qualche rilievo (gli affreschi che ornavano le chiese ortodosse sono tutti andati perduti). L’architettura neoclassica (J.B. Knackfuss, L. Stuoka Gucevičius) dominò fino al primo quarto del XIX secolo. Pittura e scultura neoclassica ebbero il loro centro nella Scuola artistica di Vilnius con lo scultore K. Jelskis e il pittore P. Smuglevičius.
Nella seconda metà del XIX secolo, accanto all’eclettismo architettonico, pittura e scultura si svolsero in senso romantico e realistico. Dal 1907 furono organizzate dall’Associazione artistica lituana mostre di arte nazionale (pittore significativo fu M.K. Čiurlionis). Dopo la Prima guerra mondiale il costruttivismo architettonico ebbe validi rappresentanti in V. Dubeneckis e V. Žemkalnis-Landsbergis, mentre la pittura continuava a seguire l’indirizzo realistico (scuola artistica di Kaunas, con J. Vienožinskis). Da ricordare poi il notevole sviluppo dell’arte popolare: croci di legno di tipo tutto particolare, cappelle votive, tessuti, ricami.
Dopo la Seconda guerra mondiale un’intensa attività urbanistico-architettonica si è applicata in nuovi piani regolatori (Vilnius: arch. V. Mikučianis e K. Bučas; Klaipėda: arch. V.S. Revzin), in nuovi quartieri industriali, con case di abitazione di tipo intensivo, realizzati con largo impiego di elementi prefabbricati. L’architettura lituana del XX-XXI secolo è caratterizzata dall’attività di studi quali Paleko ARCH Studio o Vilnius Architectural Studio. Dagli anni 1950 molti artisti lituani si erano trasferiti negli Stati Uniti e in Europa; negli anni 1960 e 1970 erano emersi artisti formatisi all’estero, come il pittore K. Zapkus o lo scultore A. Brazdys, astrattisti. In relazione con le esperienze occidentali, si richiamano all’eredità culturale del paese i pittori A. Savickas e V. Kisarauskas e gli scultori T.K. Valaitis e V. Vildžiunas; nell’ambito dell’astrattismo opera K. Zimblytė, suggestioni simboliste informano la pittura di L. Katinas. Negli anni 1980 si assiste a uno sviluppo della scultura (G. Karalius, S. Kuzma, P. Mazuras, M. Navakas, V. Urbanavičius, K. Jaroševaitė). Negli anni 1990 le giovani generazioni di artisti prediligono forme espressive diverse, come arte oggettuale, installazioni, video, performances e azioni (gruppi Foglia verde; Post-Ars, costituito da artisti come lo scultore R. Antinis e il pittore A. Andriuškevičius; Z. Kempinas; D. Liškevičius). Si ricordano ancora M. Navakas (sculture di matrice concettuale e monumentali sculture-oggetto in spazi pubblici); E. Rakauskaite (videoinstallazioni con interesse per l’arte femminile contemporanea); D. Narkevičius (film e video su temi storico-politici).
Ceramica |
Tra i settori più sviluppati vi è senza dubbio quello della ceramica. In particolare, la Lituania è famosa in tutto il mondo per la produzione di ceramica nera, una tradizione che affonda le sue radici nell'età della Pietra[29].
Scienza e tecnologia |
La Lituania nello spazio |
- 9 gennaio 2014: vengono lanciati i satelliti LitSat-1 e Lituanica SAT-1, i primi due satelliti lituani
Sport |
Pallacanestro |
Normalmente, tra i vari sport, la Pallacanestro (krepšinis) è considerato sport nazionale lituano. Infatti esso è popolare in Lituania tanto quanto nelle comunità lituane all'estero. Questo sport arrivò in Lituania attraverso le comunità lituano-americane negli anni trenta. Tale sport è praticato soprattutto in campo maschile: infatti, le rappresentative maschili di basket lituane sono state medaglia di bronzo ai Giochi olimpici del 1992, del 1996 e del 2000 (quando la squadra lituana arrivò vicinissima a battere in semifinale gli Stati Uniti, fallendo il sorpasso all'ultimo secondo per un errore su un tiro da tre punti di Šarūnas Jasikevičius).
Atletica leggera |
Anche l'atletica leggera è praticata discretamente nella Lituania, e ha raggiunto un discreto successo soprattutto grazie al lanciatore di disco Virgilijus Alekna, vincitore di due medaglie d'oro olimpiche, rispettivamente a Sydney 2000 e ad Atene 2004, di altrettante medaglie d'oro mondiali, rispettivamente ai Campionati di Parigi 2003 e Helsinki 2005 e dell'oro a Göteborg 2006. Oltre a Virgilijus Alekna, un altro atleta lituano importante, anch'egli specializzato nel lancio del disco, è stato Romas Ubartas, vincitore dell'oro olimpico in tale specialità a Barcellona 1992, oltre ad un argento olimpico e un oro europeo conquistati sotto le insegne dell'Unione Sovietica.
Ciclismo |
Il ciclismo su strada è discretamente praticato, soprattutto in ambito femminile. Protagoniste del ciclismo lituano tra anni 1990 e 2000 sono state Rasa Polikevičiūtė, Edita Pučinskaitė, Diana Žiliūtė (tutte e tre laureatesi campionesse del mondo), Jolanta Polikevičiūtė, sorella di Rasa, e la giovane Rasa Leleivytė. In campo maschile è invece Raimondas Rumšas ad aver ottenuto i principali risultati: terzo al Tour de France 2002 e primo al Giro di Lombardia 2000.
Nuoto |
Ancor più sorprendente è la storia della nuotatrice Rūta Meilutytė che, a soli 15 anni, nell'edizione dei Giochi Olimpici di Londra 2012, si è laureata campionessa olimpica nella specialità dei 100 metri rana.
Giochi olimpici |
Il primo oro olimpico per la Lituania fu conquistato nel lancio del disco da Romas Ubartas, ai Giochi olimpici di Barcellona 1992.
Festività nazionali |
Data | Nome | Significato |
---|---|---|
16 febbraio | Atto d'indipendenza della Lituania | Festa nazionale: Giorno della Restaurazione dello Stato Lituano, nel 1918 |
6 luglio | Giorno dello Stato | Incoronazione del primo sovrano di Lituania, Mindaugas, nel 1253 |
Altre festività |
La festività di Joninės (conosciuta anche come Rasos) è una festa nazionale tradizionale che si tiene il giorno del solstizio d'estate ed ha origini pagane. Il Martedì grasso (Užgavėnės) si festeggia il giorno prima del Mercoledì delle ceneri, e ha lo scopo di sollecitare l'inverno ad andarsene. Ci sono tradizioni nazionali di origine pagana anche per feste attualmente cristiane come la Pasqua ed il Natale.
Gastronomia |
La cucina lituana prevede l'uso dei prodotti offerti dal suo clima settentrionale, fresco e umido: vengono coltivati orzo, patate, segale, barbabietole, ortaggi e funghi. I prodotti caseari sono una delle specialità del paese.
Poiché condivide lo stesso clima e le stesse pratiche agricole dell'Europa orientale, la cucina lituana ha molto in comune con le cucine di questi paesi e con quella ebraica; tuttavia possiede proprie caratteristiche peculiari che hanno avuto origine da una grande varietà di influenze durante la sua storia. Avendo condiviso un lungo periodo con la Polonia, sono simili numerosi piatti e bevande: esistono versioni lituane e polacche simili di tortelli (pierogi o koldūnai), ciambelle (pączki o spurgos), e crêpe (blini o blynai).
Anche le tradizioni tedesche hanno influenzato la cucina lituana, introducendo pietanze a base di maiale e patate, come lo sformato di patate (kugelis) e le salsicce di patate (vėdarai), così come la torta conosciuta come šakotis.
Sono inoltre presenti influenze dalla cucina orientale (karaite), e i piatti kibinai e čeburekai sono piuttosto popolari in Lituania. La torta Napoleone fu introdotta durante il passaggio di Napoleone attraverso la Lituania nel XIX secolo.[30]
L'occupazione sovietica ha sensibilmente alterato la cucina lituana. Come in qualsiasi altra zona dell'Unione Sovietica, per fortuna, alla popolazione fu concesso di mantenere i propri piccoli orti, che erano, e sono tuttora, amorevolmente curati. Dopo il riottenimento dell'indipendenza nel 1990, la valorizzazione dei cibi e della cucina tradizionale lituana è diventata uno dei modi di celebrare l'identità lituana.
I cepelinai, un piatto a base di patate grattugiate e poi cotte, è il più famoso piatto nazionale; è popolare fra i lituani in tutto il mondo. Altri piatti nazionali includono il pane nero di segale e la zuppa fredda di barbabietole (borscht o šaltibarščiai). La cucina lituana è generalmente sconosciuta al di fuori delle comunità lituane; la maggior parte dei ristoranti lituani al di fuori della Lituania è presente in aeree con una consistente minoranza lituana.
I lituani, grazie alla loro dieta tradizionale, sono fra le popolazioni meno oppresse da problemi di obesità, e dalle complicazioni correlate, tra i paesi sviluppati del mondo.[31]
La birra prodotta localmente e il gira (una sorta di kvass), sono le bevande più popolari nel paese. La starka (acquavite di segale) è parte del patrimonio culturale lituano, ma non viene di fatto più prodotta.
Note |
^ (EN) Population growth rate, su CIA World Factbook. URL consultato il 28 febbraio 2013.
^ abcd (EN) World Economic Outlook Database, April 2019, su IMF.org, Fondo Monetario Internazionale. URL consultato il 22 maggio 2019.
^ Tasso di fertilità nel 2010, su data.worldbank.org. URL consultato il 12 febbraio 2013.
^ Tomas Baranauskas, On the Origin of the Name of Lithuania, in Lithuanian Quarterly Journal of Arts and Sciences, vol. 55, nº 3, Fall 2009, ISSN 0024-5089 .
^ R. Bideleux. A History of Eastern Europe: Crisis and Change. Routledge, 1998. p. 122
^ (EN) N. Stone, The eastern front 1914-1917, New York, Charles Scribner's Sons, 1975.
^ (DE) Fritz Fischer, Griff nach der Weltmacht : die Kriegszielpolitik des kaiserlichen Deutschland 1914/18, Düsseldorf, Droste, 1971 [1961].
^ Vedi Vassili Grossman, Il'ja Grigor'evič Ėrenburg, Il libro nero - Il genocidio nazista nei territori sovietici 1941-1945, Milano, Mondadori, 1999, pp. 353-354. (Traduzione di L. Vanni)
^ Vedi Vassili Grossman, Il'ja Grigor'evič Ėrenburg, Il libro nero - Il genocidio nazista nei territori sovietici 1941-1945, Milano, Mondadori, 1999. Traduzione di L. Vanni)
^ http://www.storico.org/dopoguerra_tormentato/estonia.html
^ Mart Laar, War in the Woods: Estonia’s Struggle for Survival, 1944-1956, The Compass Press, Washington, 1992
^ Guerriglieri oltre cortina, di Luca Poggiali, «Storia & Battaglie», numero 1, marzo 2000
^ Paul Carrel, Operazione Barbarossa. 21 giugno 1941-18 novembre 1942, I e II volume, Edizioni BUR RCS Libri, 2000, Milano.
^ Stéphane Courtois; Nicolas Werth; Jean-Louis Panné, Il libro nero del Comunismo, traduzione di vari (9), collana Le Scie, Mondadori, 1998, ISBN 88-04-47330-4.
^ In inglese: http://vilnews.com/2010-12-1941-1953-300-000-lithuanians-were-deported-to-merciless-inhumanity-in-siberia
^ In inglese: “a wide spectrum of people:
1. Members of non-communist parties, including heretical communists;
2. Members of patriotic and religious organizations;
3. Former police and prison officials;
4. Former officers of tsarist and other armies;
5. Former officers of the Lithuanian and Polish armies;
6. Former volunteers who had joined anti-Soviet armies in 1918-1919;
7. Citizens of foreign states, representatives and employees of foreign firms, and employees of foreign embassies.
8. Those who corresponded with foreign countries or consulates of foreign countries as well as philatelists and those who know the Esperanto language;
9. Former high level officials;
10. Red Cross employees and émigrés from Poland;
11. Clergymen of all religions;
12. Bankers, members of aristocratic families and rich farmers.” http://vilnews.com/2010-12-1941-1953-300-000-lithuanians-were-deported-to-merciless-inhumanity-in-siberia
^ Decisione del Consiglio dell'Unione europea del 14 aprile 2003 relativa all'ammissione della Repubblica ceca, della Repubblica di Estonia, della Repubblica di Cipro, della Repubblica di Lettonia, della Repubblica di Lituania, della Repubblica di Ungheria, della Repubblica di Malta, della Repubblica di Polonia, della Repubblica di Slovenia e della Repubblica slovacca all'Unione ( (PDF)) GU UE L 236 del 23/9/2003.
^ Trattato tra il Regno del Belgio, il Regno di Danimarca, la Repubblica federale di Germania, la Repubblica ellenica, il Regno di Spagna, la Repubblica francese, l'Irlanda, la Repubblica italiana, il Granducato di Lussemburgo, il Regno dei Paesi Bassi, la Repubblica d'Austria, la Repubblica portoghese, la Repubblica di Finlandia, il Regno di Svezia, il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord (Stati membri dell'Unione europea) e la Repubblica ceca, la Repubblica di Estonia, la Repubblica di Cipro, la Repubblica di Lettonia, la Repubblica di Lituania, la Repubblica di Ungheria, la Repubblica di Malta, la Repubblica di Polonia, la Repubblica di Slovenia, la Repubblica slovacca relativo all'adesione della Repubblica ceca, della Repubblica di Estonia, della Repubblica di Cipro, della Repubblica di Lettonia, della Repubblica di Lituania, della Repubblica di Ungheria, della Repubblica di Malta, della Repubblica di Polonia, della Repubblica di Slovenia e della Repubblica slovacca all'Unione europea PDF).
^ Rapporto sulla convergenza maggio 2006 PDF)
^ COM (2006) 0223 Relazione della Commissione- Relazione sulla convergenza 2006 relativa alla Lituania (predisposta ai sensi dell'articolo 122, paragrafo 2, del trattato, su richiesta della Lituania) SEC(2006) 615 PDF)
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Voci correlate |
- Contee della Lituania
- Enciclopedie lituane
- Estonia
- Karinės jūrų pajėgos
- Lettonia
- Paesi Baltici
- Prenomi lituani
- Referendum in Lituania
- Seniūnija
- Targhe automobilistiche lituane
- Trasporti in Lituania
- Vilnius
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Collegamenti esterni |
Scheda della Lituania dal sito "Viaggiare Sicuri" del Ministero italiano degli esteri e dell'ACI- (LT) Lithuanian Central Internet Gates - Portale internet ufficiale della Lituania
- (EN) Monumenti culturali della Lituania, su musupaveldas.lt.
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- Lituania
- Mar Baltico
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